In anteprima proponiamo i temi del nuovo Progetto Cittadini del Mondo, promosso dalla Diocesi di Foligno, che saranno sviluppati nell'anno scolastico 2015-2016 dagli studenti e dalle studentesse delle scuole secondarie di I° e di II° di Foligno.
Il Progetto verrà sviluppato attraverso varie esperienze formative come conferenze, lezioni in classe con
esperti, laboratori creativi, incontri
con scrittori, lettura di testi e/o opere teatrali, film, spettacoli teatrali,
proiezione di documentari.
Un umano
rinnovato, per abitare la terra
Tematiche da sviluppare in classe: custodia del creato,
pace, nuovi stili di vita, ecumenismo
Sempre più spesso eventi
metereologici estremi distruggono la terra e la vita delle persone. Siamo
invitati a ritrovare quella “responsabilità di proteggere” che impegna sia le
singole persone, che le comunità, le nazioni, ad un’azione condivisa per
contenere le emissioni che modificano il clima e riscaldano il pianeta. “Il ritmo di consumo, di spreco e di
alterazione dell’ambiente ha superato le possibilità del pianeta, in maniera
tale che lo stile di vita attuale, essendo insostenibile, può sfociare
solamente in catastrofi, come di fatto sta già avvenendo periodicamente in
diverse regioni. La difficoltà a prendere sul serio questa sfida è legata ad un
deterioramento etico e culturale, che accompagna quello ecologico. L’uomo e la
donna del mondo postmoderno corrono il rischio permanente di diventare
profondamente individualisti, e molti problemi sociali sono da porre in
relazione con la ricerca egoistica della soddisfazione immediata”.
(Francesco, Laudato sì, Enciclica sulla cura della casa comune, 163)
Persona, mobilità, giustizia
sociale
Tematiche da sviluppare in classe: Integrazione, solidarietà, identità, dialogo
interreligioso
Un
luogo fondamentale per costruire solidarietà e fraternità, una sola famiglia
umana, è la mobilità umana. Le migrazioni nascono in particolare dal desiderio di
vincere la fame e la sete, migliorare la propria vita e quella della propria
famiglia, fuggire da guerre e persecuzioni. La complessità delle situazioni
generate dall’immigrazione provoca una serie di interrogativi: Perché vengono
da noi? Non possono restarsene nei loro paesi? Perché così numerosi? Che ne
sarà della nostra cultura, del nostro modo di vivere e di convivere? Ma oltre
che interrogativi dalle risposte complesse, la presenza degli stranieri desta
in noi anche timori e paure, perché l’altro è veramente e radicalmente altro da
me, perché era lontano e ora è vicino, perché era sconosciuto e ora me lo trovo
accanto... “I migranti mi pongono una
particolare sfida perché sono Pastore di una Chiesa senza frontiere che si
sente madre di tutti. Perciò esorto i Paesi ad una generosa apertura, che
invece di temere la distruzione dell’identità locale sia capace di creare nuove
sintesi culturali. Come sono belle le città che superano la sfiducia malsana e
integrano i differenti, e che fanno di tale integrazione un nuovo fattore di sviluppo!
Come sono belle le città che, anche nel loro disegno architettonico, sono piene
di spazi che collegano, mettono in relazione, favoriscono il riconoscimento
dell’altro!” (Francesco, Evangelii gaudium, esortazione apostolica, 210)
Tematiche da sviluppare in classe: bene comune, creatività, lavoro, sviluppo sostenibile, democrazia
La
politica non deve sottomettersi all’economia e questa non deve sottomettersi ai
dettami e al paradigma efficientista della tecnocrazia. Oggi, pensando al bene
comune, abbiamo bisogno in modo ineludibile che la politica e l’economia, in
dialogo, si pongano al servizio della vita umana e del creato. L’uomo è
l’autore, è il centro e il fine di tutta vita economico-sociale. Il lavoro è
una necessità, è parte del senso della vita su questa terra, via di
maturazione, di sviluppo umano, e di realizzazione personale. “Non si deve cercare di sostituire sempre
più il lavoro umano con il progresso tecnologico: così facendo l’umanità
danneggerebbe se stessa. Perché continui ad essere possibile offrire
occupazione, è indispensabile promuovere un’economia che favorisca la
diversificazione produttiva e la creatività imprenditoriale”. (Francesco,
Laudato sì, Enciclica sulla cura della casa comune, 127-129).
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