Anche voi foste stranieri. Incontro con don Antonio Sciortino

Questo è il titolo del libro che don Antonio Sciortino ha presentato a palazzo Trinci, il 17marzo 2012, nell’ambito del progetto “Cittadini del mondo”. Erano presenti all’evento alcune classi di studenti di scuola superiore, i loro docenti, il vescovo di Foligno monsignor Gualtiero Sigismondi, l’assessore Rita Zampolini, il responsabile del progetto  don Luigi Filippucci. Sciortino è un sacerdote-giornalista, è laureato in filosofia, in teologia morale, in giornalismo; è stato ordinato sacerdote paolino nel 1980; è diventato inviato speciale di Famiglia Cristiana, in seguito vicedirettore e dal 1999 direttore del settimanale, di cui cura anche la rubrica “Colloqui col padre”. Famiglia Cristiana è stata fondata nel 1931, la censura fascista non permise che diventasse un organo d’informazione indipendente cattolico, la rivista si limitò quindi ad offrire indicazioni su come vivere la fede nell’ambito familiare. Dopo la seconda guerra mondiale, il settimanale divenne organo d’ informazione culturale, politica e sociale, arrivando nelle case di tantissime famiglie, che lo compravano talvolta scambiando merci quando mancavano i soldi. La rivista ha sempre costituito un punto di riferimento importante per la società italiana; nel 1997 il cardinale Ruini  la criticò per l’estrema spregiudicatezza nel trattare vari argomenti, in particolare sul tema dell’educazione sessuale. Con l’arrivo di Sciortino come direttore, gli interventi critici del settimanale sulla società e la politica diventano più frequenti: articoli sulle leggi ad personam, sulla riforma Moratti, sulla legge Bossi-Fini, sul precariato, sull’ingerenza della mafia nelle grandi opere, sul tentativo di limitare la libertà d’espressione.. Ci sono stati editoriali che hanno colpito comportamenti indecorosi ed inaccettabili di esponenti di vari partiti politici, e soprattutto contro le politiche sui rom previste dal ministro Maroni, il quale ha sporto querela per l’accusa di essere razzista, chiedendo addirittura al direttore Sciortino un risarcimento di un milione di euro. Don Sciortino, come don Ciotti, don Gallo ed altri, non è un sacerdote qualunque, è un sacerdote in trincea, un uomo che ha sempre avuto il coraggio di portare avanti le sue idee, che ha interpretato l’idea di una chiesa militante, dalla parte degli ultimi, che ha saputo valutare fatti e persone senza pregiudizi, preconcetti, stereotipi,  prendendo spesso posizione contro le alte gerarchie e suscitandone l’ira. Questo emerge anche nel libro sul tema dell’accoglienza intitolato “Anche voi foste stranieri”; il titolo riprende un versetto biblico in cui si raccomanda al popolo d’Israele, tornato nella sua patria, di ricordare l’esperienza dell’esilio, nel momento in cui varerà nuove leggi sugli stranieri. Don Sciortino sostiene che l’immigrazione va gestita nel modo più oculato; non ha senso erigere muri, bensì creare ponti e convivenza pacifica; il nostro paese ha bisogno del lavoro silenzioso e indispensabile di tante badanti; del lavoro faticoso e sottopagato di tanti manovali, muratori, scaricatori, facchini, raccoglitori di ortaggi; le nostre scuole materne, elementari e medie hanno bisogno di tanti bambini, figli di immigrati, per non rimanere semivuote. Spesso l’avversione per lo straniero è immotivata, frutto di pregiudizio e ignoranza, e la Chiesa ha il dovere di aiutare a capire che la diversità può essere ricchezza, crescita. Giovanni Paolo II, con grande apertura e lungimiranza, nel lontano 1986 promosse il convegno interreligioso ad Assisi, in cui le massime autorità di tutte le religioni si incontrarono e si confrontarono: i valori sono di tutti, le battaglie per la pace, la giustizia, l’equità si portano avanti insieme. I campanili possono convivere vicino alle moschee e alle sinagoghe nel rispetto reciproco. La Chiesa è di tutti, è per tutti, senza discriminazioni: occuparsi dei diritti, fare battaglie per farli osservare, battersi contro i soprusi e le aberrazioni significa semplicemente ispirarsi al Vangelo. Cristo ha fatto politica, se per politica si intende, non come pensano molti fare propaganda per un partito, ma semplicemente interessarsi alla “polis”, cioè alla nostra città, al nostro paese, al nostro stato, a chi è intorno a noi e ha bisogno di essere educato, tutelato, difeso, soccorso. Maroni ha dichiarato in una recente intervista che effettivamente la Lega ha fomentato razzismo e xenofobia per avere facili consensi elettorali, ma la vita a chi è morto di stenti nei tanti barconi lasciati in mezzo al mare, abbandonati sia da Malta che dall’Italia per leggi inique, chi la potrà mai ripagare? Mi piace sperare in un futuro migliore per l’Italia, in cui italiani e stranieri costituiscano, come dice Sciortino, una società arcobaleno che ci sorprenderà, naturalmente in meglio.
                                                                                            Rita Barbetti

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