Umbria: V Giornata Regionale per la Salvaguardia del Creato

Le fonti del Clitunno faranno da sfondo alla V^ Giornata Ecumenica regionale del Creato, promossa dalla Conferenza episcopale umbra che si terrà giovedì 30 settembre dalle ore 16 negli spazi d’accoglienza delle Fonti, per concludersi con la celebrazione al Tempietto delle Fonti alle ore 18.30.
Un appuntamento annuale che vede coinvolte le Diocesi umbre, con il proprio territorio, quasi a disegnare una geo-ecologia che celebri la bellezza della creazione e sviluppi una riflessione condivisa dalle diverse confessioni religiose sul creato e l’impegno per la sua salvaguardia. La giornata si aprirà con il saluto del presidente della Ceu mons. Vincenzo Paglia, dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo e del sindaco di Campello sul Clitunno Paolo Pacifici, e proseguirà con la tavola rotonda, moderata da mons. Elio Bromuri, alla quale interverranno: il valdese Paolo Naso dell’Università “La Sapienza” di Roma che parlerà di “Giustizia, pace e tutela dell’ambiente”; padre Nicolaj Dragutan del Patriarcato ortodosso di Mosca con un intervento su “La festa del creato nell’ortodossia”; fra Luciano Manicardi della Comunità di Bose “Comunicantes in unum. La comunione con le creature”.
Il tema di quest’anno “Custodire il creato, per coltivare la pace”, raccoglie l’appello lanciato da Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata della Pace 2010.
Custodire la creazione equivale a allontanarsi da ogni progetto di morte, violenza, fame, degrado della natura. Tutti i livelli della vita umana, tutte le cose create sono collegate come il seme è collegato all’albero e tutti gli esseri partecipano dell’unica terra e dell’unico Spirito, il soffio della vita che viene dal Creatore. E’ la prospettiva che ci apre la stessa Sacra Scrittura dove l’abbondanza dei doni della terra offerti dal Creatore fonda la possibilità di una vita sociale caratterizzata da un’equa distribuzione dei beni.
Davanti alle ormai incettabili contraddizioni della nostra società «i cristiani – afferma il Papa – hanno il dovere di interrogarsi sul dovere gravissimo di consegnare la terra alle nuove generazioni in uno stato tale che anch’esse possano degnamente abitarla e ulteriormente coltivarla».
Come possiamo invocare la pace se i nostri sistemi economici sono in contraddizione con l’insita vocazione del creato, messo a disposizione di “tutti” dal Creatore?
«Pace, giustizia e cura della terra possono crescere solo insieme – spiega don Enzo Greco, segretario della Commissione regionale per l’Ecumenismo ed il dialogo della Ceu – e la minaccia a una di esse si riflette anche sulle altre, non si può danneggiare una parte senza danneggiarne anche un’altra. Quest’ultimo aspetto della tavola rotonda in programma è affidato a Paolo Naso che metterà in rilievo gli attuali nodi problematici. Analoga importanza riveste l’aspetto contemplativo e di comunione con il creato affidato a seguire nel pomeriggio al monaco di Bosè Luciano Manicardi».
«Siamo dunque invitati a guardare – aggiunge don Enzo Greco – con amore alla varietà delle creature, di cui la terra è tanto ricca, scoprendovi il dono del Creatore, che in esse manifesta qualcosa di sé. Questa “spiritualità della creazione” sarà il contributo del rappresentante ortodosso padre Nicolaj, che a partire dalla tradizione cristiana ortodossa ci inviterà a scoprire l’inno cosmico che da millenni sale incessante dalle Chiese d’Oriente nel giorno che inaugura il loro anno liturgico».
«Come credenti – conclude don Enzo – non possiamo rimanere sordi davanti al grido della creazione che si mescola al grido delle creature e che ci impegna una vera e propria “conversione ecologica” non più prorogabile”.

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