A Foligno delegazione di giovani ortodossi romeni

Loreto - campo ecumenico europeo 2014
Giovedì 22 gennaio 2015 verranno a trovarci a Foligno una delegazione di giovani ortodossi romeni nell’ambito delle iniziative con gli studenti delle scuole superiori di secondo grado della nostra città promosse dalla Diocesi di Foligno per mezzo del Progetto Cittadini del Mondo.

Diciotto ragazzi e ragazze del Collegio Nazionale “Traian Lalescu” di Resita, insieme con il loro professore Don Nicolae Chiosa, e con l’Ispettore Regionale della scuola per progetti europei professor Ion Moatar, accompagnati da alcuni giovani della Diocesi di Senigallia e da don Francesco Pierpaoli organizzatore a Loreto presso il Centro Giovanni Paolo II di un campo ecumenico europeo “EurHome”, che ogni anno vede, ad agosto per una settimana, la partecipazione di circa 140 giovani tra cattolici, anglicani, ortodossi e luterani. Info: campo ecumenico europeo: www.ecumenicalcamp.com 

Lo scopo di quest’incontro è quello di abbattere i tanti muri di divisione per costruire ponti di dialogo e di speranza. Come dicono i giovani visitatori di Resita in una lettera che ci hanno inviato precedentemente Rischiare l’incontro con la diversità è sempre fonte di riconciliazione  e di pace. Siamo molto felici e onorati di incontrare i vostri giovani nella scuola, il luogo ordinario in cui i giovani si incontrano e promuovano iniziativi comuni per costruire l’unità. Veniamo in Italia non solo per portare avanti i gemellaggi tra le nostre Chiese Ortodossa e Cattolica, ma anche per costruire ponti di amicizia con gli studenti e i loro professori nelle scuole”.

Il programma di giovedì 22 gennaio prevede dalle ore 10 alle 11 l’incontro con gli studenti dell’Istituto professionale Orfini e dalle 11.30 alle 12.30 con gli studenti dell’Istituto Tecnico Tecnologico Leonardo Da Vinci.
Di seguito la lettera dei giovani di Resita: 
Abbattere muri di divisone per costruire ponti di dialogo e di speranza Con la benedizione del nostro Vescovo Lucian, della diocesi di Caransebes in  Romania, 18 ragazzi del Collegio Nazionale “Traian Lalescu” di Resita, insieme con il loro professore Don Nicolae Chiosa, e con l’Ispettore Regionale della scuola per progetti europei professor Ion Moatar, con il cuore aperto e il desiderio di portare avanti il loro sogno, “Da EurHope a Eurhome”, seguendo il comandamento di Gesù di andare in tutto mondo a dare testimonianza di unità e pace, vengono in Italia per condividere questa loro passione di abbattere muri di divisone per costruire ponti di dialogo e di speranza.
San Giovanni Paolo II quando venne in Romania disse: “Sono venuto a contemplare il volto di Cristo nella vostra Chiesa”: con questo nostro viaggio anche noi ci siamo impegnati a vedere Cristo negli altri, in chi è diverso da noi, in ciascuna persona. Con questo rispetto e questo amore siamo partiti da casa, per costruire insieme l’unità mossi soltanto dalla gioia di incontrarci. Rischiare l’incontro con la diversità è sempre fonte di riconciliazione  e di pace.
Siamo molto felici e onorati di incontrare i vostri giovani nella scuola, il luogo ordinario in cui i giovani si incontrano e promuovano iniziativi comuni per costruire l’unità.
Veniamo in Italia non solo per portare avanti i gemellaggi tra le nostre Chiese Ortodossa e Cattolica, ma anche per costruire ponti di amicizia con gli studenti e i loro professori nelle scuole. Il nostro sindaco Mihai Stepanescu ci ha consegnato il mandato di essere suoi ambasciatori per costruire ponti con la comunità civile per il bene comune.
Il nostro Vescovo ortodosso Lucian Mic di Caransebes commosso dalla sincerità e dalla profondità dei messaggi dei giovani, venendo nella nostra scuola ci ha detto che tale manifestazione deve ripetersi anche in altre occasioni, perché alla società di oggi serve proprio gioventù che sia luce del mondo. Insieme con i giovani italiani questa luce sarà ancora più luminosa.
Ci sentiamo una famiglia grazie all’amicizia e alla profonda collaborazione con un gruppo di italiani (cattolici) oltre che con giovani danesi (luterani), svedesi (luterani) e inglesi (anglicani): siamo qui perché sentiamo che l’Europa ha bisogno di questa spinta di amicizia e solidarietà per affrontare i problemi che la attraversano.
In questi anni abbiamo costruito un clima di famiglia, di casa: lo abbiamo chiamato «spirito di Loreto»: questo vogliamo condividere con voi.
A presto.

I giovani di Resita

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