E’
stato molto toccante l’incontro degli studenti nell’ambito del Progetto
Cittadini del Mondo, sabato 2 marzo presso la Sala conferenze di Palazzo Trinci,
con Andrea Prandstraller che ha curato la regia, insieme a Niccolò Bruna, del
documentario “Polvere. Il Grande Processo dell'Amianto”. Il prof. Roberto Incatasciato,
moderando l’assemblea, ha ricordato agli studenti che a Torino nel 2008 si svolse
il primo grande processo penale ai padroni dell'amianto. Per la prima volta sul
banco degli imputati, grazie alla fermezza del procuratore Raffaele Guariniello,
siederanno i maggiori azionisti di Eternit la multinazionale belga-svizzera che
per 70 anni ha dominato il mercato mondiale. I testimoni a carico: 800 uomini e
donne di Casale Monferrato, parenti di vittime, in rappresentanza delle decine di
migliaia di lavoratori morti in tutta Europa. “Questo film – dice il regista – denuncia
la responsabilità della multinazionale che non ha messo in opera nessun sistema
di prevenzione e controllo dei danni derivanti dalle polveri di amianto, nonostante
vari studi clinici abbiano confermato già dagli anni’70 l’estrema pericolosità
di questa fibra”. Le vittime di questa strage una comunità intera, quella
della piccola città di Casale Monferrato, in Piemonte che lotta per ottenere
giustizia per i suoi quasi 3000 morti, tra ex operai e semplici cittadini. “Ho voluto raccontare una storia del passato
che vive nel presente perché la gente continua a vivere e purtroppo, ancora, prosegue
a morire”. I due registi in parallelo al processo di primo grado seguiranno
una loro personale inchiesta, fatta di immagini, di testimonianze, di storie,
raccolte ovunque l'amianto abbia rivelato il suo vero volto. Storie di uomini e
donne, lavoratori e lavoratrici che, dopo aver visto morire decine di loro
colleghi, sono oggi costretti a convivere con l’asbestosi e con l’incubo di
sentirsi diagnosticare un mesotelioma pleurico, tumore ad oggi non guaribile. “
Abbiamo voluto – continua Prandstaller
– raccontare
una storia che abbia al centro il tema della responsabilità sociale delle
imprese. Un film che ci deve far riflettere sul tipo di sviluppo che abbiamo e
che vogliamo. E’ urgente scegliere tra un’economia che fa solo profitto, questo
è la logica della multinazionale Eternit oppure cominciare a ragionare che al
centro delle dinamiche politiche, economiche, di sicurezza sui luoghi di
lavoro, c’è la persona umana”. La produzione di amianto, come è stato
documentato nel film, ha ripreso a crescere grazie all’enorme consumo delle
economie in rapido sviluppo come India, Cina, Brasile e Russia. Le lobby dei paesi
esportatori, con a testa il Canada, che produce, esporta nei paesi in via di
sviluppo, ma non viene utilizzato, è potentissima e agisce nelle sedi
internazionali per influenzare le politiche dei singoli paesi. “In Italia l’utilizzo di amianto è vietato
dal 1992 – spiega il regista Andrea Prandstraller – ma forse pochi sanno che in quasi tutto il resto del mondo l’amianto è
estratto, utilizzato, lavorato e commercializzato”. Presente all’incontro,
portando il saluto dell’amministrazione comunale, la dott.ssa Rita Zampolini
assessore all’istruzione.
Anacleto Antonini
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