E’
stato veramente un piacere grande ascoltare quanto ci è stato proposto da Padre
Adriano Sella, missionario e responsabile della rete interdiocesana dei nuovi
stili di vita, nella seconda conferenza di formazione del Progetto Cittadini
del Mondo. Tre ore intense, in cui l’armonia, la pace tra le persone, la
valorizzazione e il rispetto dell’altro, la bellezza dell’incontro e del
dialogo, il rispetto per nostra madre terra, sono state le vere ricchezze che hanno animato
l’incontro. Quindi non solo formazione,
ma scuola di vita. La terra è madre, mamma. Recuperiamo il nostro rapporto con
la terra. La grande minaccia per la
terra siamo noi umani. Non possiamo più sognare un mondo impossibile, attestato
sul nostro attuale tenore di vita. Ci vorrebbero 5 pianeti terra per poterci
permettere ciò che attualmente consumiamo e sprechiamo. Il problema non è solo
questione ecologica, ma esistenziale, relazionale e questo modo di fare porta alla
morte come l’inquinamento. Siamo costretti a morte esistenziale, prima ancora
della morte fisica. Educhiamo a generare un futuro nuovo. L’umanità prova a
prendere coscienza di questa nuova era in cui preminenza ha il prendersi cura,
rinnovare gli stili di vita attraverso azioni quotidiane e una nuova
impostazione della nostra vita, diciamo no ai macrosistemi che ci
schiacciano. Le pratiche nuove di vita
quotidiana stanno partendo dal basso. Diamo
valore nelle nostre famiglie alla
sobrietà, al tempo e allo spazio, non lasciamoci guidare dai ritmi accelerati.
La sobrietà del vivere felici non è altro che la riscoperta dell’essenzialità. La sobrietà non è da vedere come privazione,
ma esercizio della nostra libertà. Impariamo a scegliere ciò che ci è veramente
utile, necessario e fondamentale per la nostra vita. Diamo spazio ad una vita di qualità che ci
aiuti sempre di più a valorizzare l’importanza delle relazioni umane. Proviamo
a trasformarci da vittime dell’ora o dell’orologio, a protagonisti del nostro tempo, il tempo è
oggi un bene prezioso. Anche lo spazio
deve modificarsi da luogo di conflitto a dimora di solidarietà, curiamo sempre
di più lo spazio dove viviamo. Dal consumismo siamo passati all’iperconsumismo
o come è stato oggi coniato al
Consumerismo, in cui ogni bisogno superfluo diventa necessità. Buttiamo nel
cestino tutto quello che è inutile. Impariamo dallo scultore che per dare forma
alla sua opera, inizia a togliere, a smussare, solo cosi daremo bellezza alla
nostra vita. I nuovi stili di vita generano quindi 4 nuovi rapporti: con le cose, con le persone,
con la natura, con la mondialità. Alcune scelte: commercio equo e solidale,
consumare meno e meglio, scegliere la filiera etica, promuovere l’economia di
giustizia, creare nuovo il rapporto con le
persone, in cui le relazioni umane diventano fondamentali per la felicità e per
il gusto della vita. La felicità non dipende quindi dal numero delle cose
possedute, ma dai beni relazionali. Alcuni semplici suggerimenti: salvare il
saluto, fare la festa dell’abbraccio, spegnere ogni tanto la TV e accendere le
relazioni, recuperare il silenzio, fermarsi ad ascoltare. Tre sono i livelli del cambiamento: personale,
comunitario, istituzionale. L’incontro si è concluso con l’esperienza di Maria
Zappelli, responsabile della Coldiretti donne, che ha presentato il servizio di
Campagna Amica che è un invito a cambiare il modo di fare la spesa in
molte provincie con l’apertura delle “Botteghe” di Campagna Amica, un
nuovo servizio dal produttore al consumatore in cui è possibile trovare tutti i
prodotti “dal campo alla tavola”: da carni e salumi al vino, dalle conserve ai
formaggi e molto altro ancora: le migliori produzioni dell’agricoltura del
territorio a disposizione dei consumatori. La Fondazione Campagna Amica vigila che venga rispettato sempre il
requisito agricolo italiano dei prodotti in vendita. Le Botteghe di Campagna
Amica rappresentano un ulteriore strumento di valorizzazione alimentare e
territoriale che Coldiretti e Fondazione Campagna Amica hanno avviato dal 2009,
al fine di tutelare da una parte, i produttori agricoli che possono vendere
finalmente ad un prezzo giusto, e dall’altra i consumatori che potranno
acquistare solamente prodotti a filiera
corta.
Ivana Roscini Vitali
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